Una quindicina di anni fa preparai un elenco (ancora disponibile a questo link) di quelli che, secondo me, erano i migliori negozi di dischi esistenti a Milano. La lista era fatta abbastanza senza peli sulla lingua (mi arrivò una mail piuttosto piccata da parte delle relazioni esterne delle messaggerie musicali, che erano state tacciate di avere una disponibilità molto irregolare e troppo orientata al catalogo mainstream), ma a tutt’oggi mi arrivano email di gente che la legge e che mi chiede se per cercare una cosa è meglio questo o quel negozio.
Gli anni sono passati, il disco ha subito grandi cambiamenti (soprattutto dal punto di vista sociale) e, di conseguenza, il numero di esercizi dedicati alla vendita di CD e vinile sono drasticamente diminuiti; questo ha inoltre riguardato sia i piccoli punti vendita sia i centri della grande distribuzione. A tre lustri da quella lista, un aggiornamento è necessario.
Cominciamo con il ricordare i tanti posti che non esistono più: Bigi (corso Magenta), Stradivarius (Via Stradivarius e Via Caretta), Rasputin (Piazza Cinque Giornate), Disco Club (Stazione MM Cordusio),Jolly Joker (Via Gaffurio), la FNAC di Via Torino, Aquarius (Via Lazzaretto), solo per citare quelli che nel corso degli anni avevano avuto modo di attingere in maniera maggiore ai miei risparmi.
Per la musica classica, l’unico vero riferimento rimasto è La Bottega Discantica, in Via Nirone (vicino a Corso Magenta), che mantiene il suo solito catalogo invidiabile, pur a fronte di prezzi non propriamente economici e di una certa ostinazione a non tenere etichette come la Brilliant Classics che, nel corso degli anni, ha cominciato a sfornare titoli sempre più interessanti.
Buscemi Dischi, che fino a pochi anni fa contava due punti vendita (uno generalista e uno specializzato in musica classica) nel corso degli anni ha ceduto a una paninoteca la propria sede principale e si è ritirato nello scantinato che prima ospitava la classica. Quest’ultimo genere, un tempo fiore all’occhiello, è ormai dimenticato; tuttavia si riescono ancora oggi a trovare diverse cose interessanti.
Il Discomane, sui Navigli, giunto ai quasi quarant’anni di sopravvivenza, è il decano dei dischi usati di Milano. Il negozio è ampio, loro un po’ burberi ma competenti; da dire che spesso rilevano intere collezioni quindi conviene controllare bene i singoli dischi (ma devo dire che, a parte uno spiacevole incidente quasi vent’anni fa, non ho avuto scherzi da loro; di contro, ho acquistato cose pregevolissime).
Dischi Volanti, proprio di fronte al Discomane, è molto ben assortito, specie per il vinile, anche se non discrimina molto le nuove ristampe dall’usato. Alla prima visita non è chiarissimo come siano disposti i titoli, tra gli espositori superiori e i contenitori inferiori, ma in caso chiedete. Interessante reparto di musica classica nello stanzino sul retro.
Nashville, via Panfilo Castaldi, è anch’esso specializzato nell’usato. Molto attenti nella verifica del disco (e quindi non rischiate fregature) hanno un modo interessante di assegnare i prezzi: usano una tabella in cui a ogni codice corrisponde una cifra. Ogni sei mesi le cifre vengono “shiftate”, quindi il prodotto diminuisce di prezzo (può arrivare fino a 50 centesimi). Quindi potete scegliere se comprare subito o rischiare e tornare dopo la prossima riclassificazione. L’ultima volta ci ho comprato il concerto per pianoforte e orchestra di Menotti. Mi spiego?
Mariposa (MM Duomo): abbandonata la storica sede di piazza medaglie d’oro, che il proprietario ha convertito in una caffetteria (peraltro trasformando la vecchia insegna a forma di disco che ora, accompagnata da una brioche, sembra un caffè visto da sopra) mantiene il “negozietto” storico in Duomo, ormai l’unico punto vendita di Milano specializzato in Hard ‘n Heavy. Difficile uscire senza neanche un acquisto. Evitare di passarci il sabato pomeriggio perchè il negozio è veramente piccolo.
Rossetti (Via Cesare Da Sesto) regala da molti anni soddisfazioni sia musicali che librarie. Il posto è all’apparenza piccolissimo, ma appena varcata la porta ci si accorge che la quantità di roba disponibile è veramente tanta. Vale la pena di passarci qualche ora, anche magari per fare due chiacchiere con i proprietari.
E il resto? So dell’esistenza di alcuni altri negozi che tuttavia devo ancora andare a visitare, quindi successivamente provvederemo ad evolvere il post…